Domande Frequenti
Quando è opportuno intraprendere un percorso psicologico?
I motivi che possono portare a scegliere un percorso psicologico o psicoterapeutico sono svariati e molto soggettivi. Solitamente questo avviene quando sentiamo una sintomatologia che interferisce con la nostra vita di tutti i giorni, ma non solo. Quando, pur in assenza di sintomi, sentiamo di attraversare con difficoltà prolungata un periodo della nostra esistenza. Quando avvertiamo delle forti discrepanze tra il nostro punto di vista e quello dei nostri cari o dei colleghi. Quando sentiamo la necessità di comprendere quello che ci sta accadendo emotivamente al fine di recuperare il nostro benessere interiore.
La frequenza degli incontri deve essere settimanale?
La frequenza degli incontri dipende da vari fattori. Tra questi la valutazione clinica da parte dell’esperto circa il malessere riportato e l’effettiva disponibilità (emotiva ed economica) della persona. Solitamente la frequenza è settimanale all’inizio e, una volta acquisito un primo livello di benessere, tende a farsi quindicinale. Tuttavia è possibile concordare fin dall’inizio una frequenza quindicinale, se la persona è autenticamente motivata, dato che che la terapia non termina a fine seduta, ma continua nella sua quotidianità. Nel caso di frequenza quindicinale fin dall’inizio del trattamento, è probabile che i benefici arrivino più avanti nel tempo.
Un percorso psicologico dura anni?
La durata di un percorso psicologico dipende dall’obiettivo dell’intervento, concordato con il professionista al termine della consulenza iniziale. Se da un lato non è possibile quantificare a priori la tempistica di un percorso (che dipende dalle competenze professionali del terapeuta e dai tempi individuali del paziente, del tutto soggettivi perché legati alla sua, specifica, processualità emotiva interiore e alla sua reale motivazione al cambiamento), è possibile affermare che l’approccio terapeutico da me utilizzato vuole rendere le persone autonome e non dipendentin dalla terapia. Pertanto, ci sarà una prima fase di accoglienza del disagio riportato e delle emozioni ad esso collegate; una seconda fase di accompagnamento verso il cambiamento desiderato; una terza fase di consolidamento del cambiamento avvenuto, comprensiva di un graduale distacco dal terapeuta. Gli incontri si diradano nella frequenza e la persona può, finalmente, ‘vivere’ in piena autonomia e padronanza di sé.
Che differenza c'è tra Psicologo – Psicoterapeuta – Counsellor – Psichiatra – Psicoanalista?
Lo Psicologo è una persona con una laurea magistrale (5 anni) in Psicologia, che ha effettuato un tirocinio di 1 anno presso strutture pubbliche o private convenzionate con l’Università, ha superato l’Esame di Stato (cioè ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione) e si è iscritto all’Ordine degli Psicologi (cosa che comporta una serie di doveri anche deontologici nei confronti degli utenti). Può effettuare psicodiagnosi, counseling e sostegno psicologico.
Lo Psicoterapeuta è uno Psicologo (v. percorso di cui sopra) che, successivamente all’iscrizione all’Ordine ha frequentato una Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della durata di almeno 4 anni, conseguendo così l’abilitazione all’esercizio della stessa. Il percorso è pertanto di 5+1+4 anni. Chi frequenta una scuola di specializzazione pubblica (cui si accede tramite procedura pubblica di selezione dei candidati), ottiene, oltre al titolo di Psicoterapeuta, quello di Specialista in Psicologia Clinica (o Psicologo Clinico), perché acquisisce tutta una serie di competenze aggiuntive grazie a una formazione più specifica in quell’ambito. Può effettuare psicodiagnosi, counseling, sostegno psicologico, trattamento di sintomi e disturbi e lavorare sugli aspetti più profondi della personalità che predispongono a possibili malesseri.
Il Counsellor è una persona che ha un diploma di scuola media superiore ed effettua un corso di 3 anni in counselling. Attualmente, non è una figura riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca né dal Ministero della Salute, per cui, sebbene utile come competenza aggiuntiva nei lavori che implicano relazioni di aiuto (es. per chi lavora con bambini, adolescenti o utenze delicate, dietiste, educatori, oss, ecc.), non può assolutamente effettuare interventi per malesseri emotivi o psicologici anche lievi, i quali richiedono competenze specifiche (quelle dello Psicologo o dello Psicoterapeuta). Per approfondimenti : http://www.psy.it/il-cnop-vede-riconosciuta-lunicita-della-professione-di-psicologo.html
Lo Psichiatra è una persona laureata in Medicina ( 6 anni ) che ha successivamente acquisito l’abilitazione all’esercizio della professione, si è iscritta all’Ordine dei Medici e ha frequentato, successivamente, una Scuola di Specializzazione in Psichiatria (cui si accede tramite procedura pubblica di selezione dei candidati) della durata di 4 anni. Il percorso è pertanto di 6+4 anni. Può effettuare psicodiagnosi e prescrivere farmaci.
Lo Psicoanalista è uno psicologo o un medico che ha frequentato una scuola di specializzazione psicoanalitica. In pratica la Psicoanalisi è uno degli approcci teorici nell’ambito della Psicoterapia, il più conosciuto comunemente, ma ce ne sono altri: Costruttivismo, Gestalt, Sistemico-Familiare, Strategico, Transazionale, ecc.